domenica 13 maggio 2018

L'insegnamento è un'arte


Cosa impariamo durante il nostro percorso di vita?
Di tutto.
Iniziamo ad imparare appena nati, come mangiare, come camminare e soprattutto come pensare.
Il nucleo famigliare è il luogo fondamentale dove vengono impostati i primi canoni su come vedere il mondo che ci circonda. Successivamente andiamo a suola, dove ci vengono imposti altri canoni che generalmente combaciano con quelli ricevuti in famiglia. Almeno in Italia è così per la maggiore.
Ma concentriamoci sulla scuola e su cosa ci insegna.
Tendenzialmente troviamo insegnanti di una certa età con delle strutture sociali pre-impostate che al 90% concordano con quello che è la "normalità".
Per questo motivo già a scuola, all'età di sei anni, ci vengono inculcati canoni sociali a sfondo cristiano, nonostante l'Italia si dichiara uno stato laico. In realtà sappiamo che così non è. L'intero sistema italiano è fortemente influenzato dalla chiesa e dai suoi dettami.
Ma passiamo oltre...
Almeno per quanto mi riguarda, e aggiungo purtroppo, spesso mi sono ritrovato insegnati che aprivano un libro e spiegavano l'argomento che ritenevano opportuno. Ho trovato raramente insegnanti che lavoravano sul pensiero dell'alunno. Che lavoravano sull'elevazione del pensiero dello studente per insegnare loro che possono e devono pensare.
Di questo passo la scuola si è trasformata in una struttura politica come le altre, dove un bambino che cresce si trova ad andare ed eseguire delle mansioni, come stare attento alla lezione, fare i compiti a casa ed eseguire le indicazioni dell'insegnante di turno. Questo se ci pensiamo bene lo possiamo vedere come un lavoro per il bambino che poi diventa ragazzo ed alla fine adulto.
Di fatto oggi la scuola è l'anticamera del lavoro quando invece dovrebbe essere la palestra per la mente e anche per il corpo. Sotto questo punto di vista sono molto affine con il pensiero degli antichi greci ed in particolare con quello pitagorico.
Forse è proprio questo sistema meccanico della scuola che porta gli studenti a perderne l'interesse.

Partiamo dalla scuola nella sua struttura fisica ed analizziamola un attimo.
La maggior parte in Italia hanno appena le stanze per le classi. Palestre, spazi aperti, sale comuni dove incontrarsi e confrontarsi sono una cosa inesistente per la maggior parte degli edifici scolastici.
La cosa più triste è che tali spazi, che dovrebbero essere la norma, vengono intesi e considerati come superflui, come non necessari. Penso che sia a causa dell'idea che abbiamo della scuola, soprattutto in Italia, ossia che si va per studiare. Pericolosamente simile al pensiero: A lavoro si va per lavorare.
Ecco che ritorniamo al discorso di prima, ovvero l'accostamento tra suola e lavoro che spesso sembrano essere la stessa cosa.

Se la parte fisica della scuola, a mio avviso, non è esaltante, nemmeno la parte istruttiva è propriamente di alto livello. La costruzione del pensiero nelle nostre scuole è praticamente inesistente. Veniamo preparati come automi. Studia questo, fai questo compito, impara quella data cosa a memoria e via dicendo.
Inoltre ci sono cose a cui viene data molta poca importanza.
Esempio sulla storia dei Sumeri e delle popolazioni mesopotamiche in generale viene dato veramente poco spazio. Se è vero che la civiltà è iniziata dai sumeri non dovrebbero meritare un po' più di attenzione?
Per me è una contraddizione molto forte.
Come posso sapere la storia dell'uomo se sulle sue origini non conosco praticamente nulla?
Purtroppo le cose non cambiano andando avanti e nemmeno passando ad altre materie.
Ad esempio, perché non ho mai sentito parlare di Nikola Tesla alle superiori nonostante abbia fatto l'elettrotecnico?
E' come intraprendere gli studi di giurisprudenza e non sentire parlare del diritto romano, cosa impensabile visto che la nostra società per la maggiore si basa proprio su quello.

Allora cosa abbiamo sbagliato? Dove possiamo migliorare e come agire prima che sia troppo tardi?
Purtroppo, come per la maggior parte dei problemi nel mondo, non ho una soluzione in merito.
Ma penso che esistano persone che sono in grado di fare il cambiamento di cui abbiamo bisogno e spero vivamente che si svegliano ed iniziano a farlo.

Dobbiamo capire una cosa molto importante:

NON SIAMO MACCHINE MA SIAMO ESSERI UMANI
DUNQUE RITORNIAMO A PENSARE

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