lunedì 10 ottobre 2022

Conosci Alcibiade?

 


Alcibiade è forse uno dei personaggi più interessanti della Grecia Antica. Purtroppo la storiografia non gli ha dato lo spazio che merita, almeno fino ad ora. Personaggio che da qualche decennio sta interessando diversi storici.
Forse il poco interesse verso Alcibiade è dovuto al fatto che possiamo considerarlo come l'eterno secondo. Sarebbe potuto diventare l'erede di Pericle ma gli eventi hanno deciso diversamente per lui.
E' stato un politico e generale ateniese vissuto tra il 450 e 404 a.c.
Nacque ad Atene, figlio di Clinia (conosciuto ad Atene per essersi distinto nel 480 a.c. all'Artemisio contro i persiani. Per madre era imparentato con gli Alcmeonidi, famiglia di spicco della Polis che aveva come esponente di spicco il famosissimo Pericle. Quest'ultimo divenne poi il tutore dello stesso Alcibiade. Nei primi anni della seconda guerra del Peloponneso (guerra tra Atene e Sparta scoppiata nel 431 a.c.) Alcibiade fu vicino al partito democratico.
Fu eletto stratego nell'anno 420-419 a.c. e successivamente si avvicinò al partito conservatore del moderato Nicia.
Abilissimo seduttore quale era, nel 415 a.c. fu in grado di convincere l'assemblea a preparare ed inviare una spedizione per la Sicilia, in sostegno di Segesta contro Selinunte, nonostante l'opposizione dello stesso Nicia.
Appena raggiunta Catania però venne richiamato in patria per essere processato. Le accuse erano terribili, in quanto sospettato di aver mutilato le Erme e profanato i Misteri Eleusini.
Fuggì e venne condannato in contumacia (ovvero non presentandosi), di conseguenza Alcibiade passò dalla parte di Sparta diventato così una grande risorsa. Divenne il nemico pubblica della sua città natia. Nemico della sua stessa Atene.
Col tempo divenne scomodo persino a Sparta e fu costretto a rifugiarsi presso il satrapo persiano Tissaferne. Divenne suo consigliere e fece da ponte tra il persiano e Atene.
Costruendo abilissime trame politiche riuscì ad ottenere il comando della flotta ateniese di Samo verso il Pireo per spodestare il governo oligarchico dei Quattrocento.
Tornò ad Atene in trionfo nel 407 a.c. per aver espugnato la città di Bisanzio. Trionfo che non ebbe vita lunga in quanto fu uno dei protagonisti della sconfitta ateniese a Nozio contro la flotta spartana guidata da Lisandro.
Si ritirò in esilio volontariamente in Frigia, regione governata dal satrapo Farnabazo.
Plutarco attesta che nel 404 a.c. su mandato di Lisandro (generale spartano) venne assassinato.

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