Salve a tutti!
E' da un po' di tempo che non scrivo e di fatto mi sento arrugginito ma proverò lo stesso a non fare strafalcioni.
Dite la verità, quando sentite la parola cavaliere che cosa vi viene subito in mente?
Io penso immediatamente al medioevo ed al classico guerriero con spada e scudo, con una scintillante armatura in sella ad un magnifico cavallo.
Penso a Re Artù, Lancillotto, Orlando Furioso, ad esempio, insomma le prime figure cavalleresche che mi sono capitate di conoscere sin da piccolo.
Nell'immaginario collettivo il termine cavaliere è diventato più ampio adottandolo anche come sinonimo di guerriero.
Di fatto non sono sinonimi, per meglio dire, un cavaliere è si un guerriero ma un guerriero non è per forza un cavaliere.
La figura del cavaliere diventa di primo piano in particolare sotto il regno di Carlo Magno. Pare che l'introduzione della staffa abbia dato ai cavalieri quel salto tecnologico che mancava affinché diventassero quasi inarrestabili.
Di fatto prima della staffa era difficile per un cavaliere caricare a cavallo, colpire il bersaglio e rimanere in sella.
Carlo Magno intuì questa inversione di tendenza e campagna dopo campagna militare diede sempre più importanza alla cavalleria.
La fanteria nel basso medioevo infatti ricopre quasi uno spazio marginale. In molti casi rimaneva a guardare o al massimo faceva da muro con scudo e picche contro la carica della cavalleria avversaria.
Ma essere cavaliere non era cosa per tutti. Occorreva come prima cosa una grande disponibilità economica ed inoltre bisognava avere tempo libero per allenarsi e per questo solo i componenti dell'aristocrazia potevano permettersi tale onore e dovere. Poteva capitare che un commerciante oppure un contadino diventassero ricchi e decidevano di compare cavalli, armi e armature e farsi nominare cavaliere, ma erano casi rari.
Un vecchio proverbio medievale diceva che se entro i sette anni non eri salito a cavallo allora eri buono solo a fare il prete (fonte Alessandro Barbero)
Casa faceva un cavaliere?
Come abbiamo detto sopra, un cavaliere era una persona ricca che passava il tempo ad allenarsi e a fare tornei. Ovviamente non lavoravano e spesso erano Signori di castelli e terre che nel periodo di guerra se venivano chiamati dovevano rispondere, armarsi e partire.
Poi ovvio, la corruzione e le amicizie esistevano già all'epoca, quindi bastava essere amico del Signore che sceglieva chi doveva andare in guerra per essere esonerati. Oppure si poteva pagare una bustarella e si rimaneva tranquilli a casa a fare la bella vita. Insomma il rischio di morire era elevato.
In caso contrario se il cavaliere non era particolarmente simpatico al Signore che faceva le convocazioni era sicuro che era destinato a partire in guerra. Con grande speranza dello stesso Signore che ci lasciava le penne.
Capitava che un Signore avesse più di un figlio e quindi solo uno di loro avrebbe ereditato tutta la ricchezza di famiglia. Infatti difficilmente un Padrone alla sua morte divideva il proprio patrimonio ma semmai attraverso il matrimonio c'era sempre lo scopo di aumentarlo.
Che fine facevano i figli che non ereditavano niente? Due cose principalmente: potevano diventare cavalieri erranti in cerca di fortuna oppure entrare nel clero con la forte tendenza ad arrivare a livelli di molta importanza come vescovi. Dalla seconda Crociata in poi nasce una nuova figura che unisce il monaco con il cavaliere. Sono quei personaggi che hanno preso il nome di Templari che meriterebbero una serie di post per conoscerli meglio.
Esiste un codice dei cavalieri? Ovviamente.
Il cavaliere è circondato da un fascino particolare che il periodo del Dolce Stil Novo ha contribuito a formare e fortificare. Nel codice ci sono regole di buon costume, proteggere gli indifesi e le donne che nei romanzi e film abbiamo imparato a chiamare damigelle.
In definitiva è grazie a Carlo Magno e la sua riforma militare che il cavaliere è diventato uno dei simboli del medioevo. Inoltre bisogna nuovamente sottolineare come l'invenzione della staffa ha garantito e contribuito alla radicalizzazione del mito, della grandezza e forza di questo formidabile guerriero.
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