domenica 6 aprile 2014

Il sapere a convenienza

Eccoci ritrovati amici dell'ignoto.
Oggi mi va di confidarmi. Si perché nella mia vita, come del resto il 99% di noi ho dubbi, incertezze, perplessità (che poi sono sinonimi) di ogni genere. Perciò crediamo di vivere in un limbo dettato da una forza superiore che controlla tutto. Si, esatto. Noi Uomini siamo maniaci del controllo, tutto per noi deve avere un senso, altrimenti siamo perduti. Al'inizio della nostra storia chiedevamo aiuto alla magia, poi non è bastata più. Allora siamo passati alla religione che ci liberasse dal quella sensazione di perdizione che crea il non conoscere, ovvero l'ignoto. Alla fine nemmeno la religione era sufficiente, dunque abbiamo chiesto aiuto alla scienza.
Ora tutte e tre le correnti viaggiano di pari passo. A seconda dell'estrazione sociale e quindi anche culturale ed economica. Se nasci in Italia e più probabile diventare Cristiano, se nasci in Arabia Saudita è quasi certo che sarai Musulmano/islamico; invece se ad esempio nasci in una tribù nell'entroterra sub-Sahariano e quello sud-americano allora potresti essere inclino a credere nel 2014 alla magia, stregoneria e tutto ciò che ne consegue.
Ovvio questa è un'osservazione molto, molto generica e personale.
La cosa strana e che molti sottovalutano e come la religione e la magia vadano di pari passo nella nostra credenza popolare. Ad esempio si crede in Dio, ma anche nel malocchio. Potreste dire, ma cosa c'entra? Che nesso hanno?
Nessuno, apparentemente. 
Questo parallelismo non è mica una invenzione moderna. Persino i romani che erano politeisti erano immensamente superstiziosi. Oggi come icona anti malocchio usiamo il cornetto, all'epoca andavano di moda le iconografie falliche in quanto rappresentavano nell'immaginario collettivo la fertilità. 


Cornetto anti malocchio



















Simbolo fallico usato principalmente dagli antichi romani. Si potevano trovare anche come maniglie delle porte.











Il nocciolo è che se crediamo alla religione possiamo permetterci di credere alla magia? E se crediamo alla magia possiamo credere alla scienza?
Nell'antichità il confine tra magia e scienza non esisteva, oppure solo per pochi.
Ma quindi possiamo dire che siccome religione e magia coesistono in una cultura e di conseguenza scienza e magia hanno un confine molto sottile, possono rappresentare tutte e tre la medesima cosa? Per alcuni si. Per altri no. Io sono per i no, ovviamente.

In realtà quale tra religione, scienza e magia possono esserci utile per avere una comprensione dell'ignoto, per darci una forma di sapere universale. Analizziamolo una alla volta.

  • Religione: si, ovviamente, basta dire che è stato un dio e la cosa finisce li. Ci credi e basta. Il cosiddetto Dogma.
  • Magia: si. Che si chiami mana, o chacra, o ancora forza Chi tutto è possibile senza che noi sappiamo realmente come.
  • Scienza: Ovviamente no. Tutto prima dev'essere provato e comprovato prima che la scienza lo giudichi certo.
Il piccolo riassunto è servito a precisare come sia comodo affidarsi alla religione ed alla magia per credere di sapere.
Allora mi chiedo stupidamente io: tutti gli uomini che passano la vita alla ricerca scientifica, è stato uno spreco?

"Una volta un mio amico, molto credente, mi disse che era grazie alla scienza che esistono le guerre, che se non avessero inventato l'atomica non ci sarebbe stato Hiroshima.
Io molto perplesso cerco di non svenire per tale ignoranza e rispondo che è grazie alla scienza che ti lavi i vestiti, magni, guardi la tv tutto il giorno, ti sposti da un posto all'altro senza troppa difficoltà e tante altre cose. In più la maggior parte delle guerre esistono sono combattute nel nome di dio. Pensa nel medio oriente.
Non mi ha risposto più."

Comunque senza divagare troppo.
Io non dico che non esiste una forza o un elemento superiore che controlli il tutto. Che potremmo tranquillamente chiamare dio. Sottolinea solo la nostra incapacità di dichiarare che non abbiamo nulla sotto controllo come vorremmo far credere. Ammettere l'esistenza di altre forme di vita significherebbe sminuire l'unicità della mostra specie. E perché mai?
Anzi sarebbe un'occasione per ammirare la straordinaria varietà con cui opera la vita.

Per comodità crediamo alla scienza, dove finisce la scienza arriva la religione oppure viceversa, e in certi casi ricorrere anche alla magia.
Così è da sempre che l'uomo crede a ciò che gli fa comodo tralasciano le ovvietà e le contraddizioni del nostro passato, presente e futuro.
Dio esiste? Si se fa ciò che gli chiedo.
La vita su altri pianeti esiste? Si se la scienza lo conferma.
Altrimenti? Vuol dire che ciò che non possiamo dare per scontato non vi è ragione di esistere. 

Per concludere, vorrei semplicemete affermare che non tutto ciò che sembra è. Non tutto ciò che è, sembra.
Magari sono cose già dette, ridette, masticate e rigettate. Alla fine però siamo sempre punto ed a capo.
Se credo in Dio padre dell'universo va tutto bene, se credo negli alieni sono strano.
Ci dovremmo rendere conto di quanto bigottismo ci sia nella nostra società.
Come per esempio anche nelle comunità accademiche.
Perché sarebbe un problema per la comunità scientifica accademica smentire la teoria dell'evoluzionismo?
In primo luogo andrebbe rivisto l'intero sistema di educazione scolastica per iniziare.
Siamo convinti che in ambito scientifico non esistono dogmi. Bhe! Non è così.

Allora a chi dobbiamo affidare la nostra conoscenza? Dovremmo andare per istinto? Forse. Perciò siamo sempre punto ed a capo perché ognuno continuerà per le proprie convinzioni sempre in base al proprio itinerario di esperienze.
L'unica vera lezione dunque rimane quella di non affidarsi a nessun pregiudizio.
In fondo sappiamo che noi non vogliamo la verità, ma ciò che ci conviene credere che sia verità.

Un saluto sincero a tutti i liberi pensatori

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