Ogni cosa cambia in base alla prospettiva dell'osservatore. Niente è certo, tutto è discutibile.
martedì 1 maggio 2018
Buon primo maggio Cosa??
Oggi è il primo maggio, la festa dei lavoratori.
Molti si chiedono cosa ci sia da festeggiare ed in parte sono d'accordo.
Cosa ci sarebbe da festeggiare?
Penso, e scusate il cinismo, che sia una magra consolazione dedicare un giorno all'anno a tutti i lavoratori quando poi per il resto del tempo vengono figurati come semplici numeri.
Inoltre non vale nemmeno più il rapporto "pago il lavoratore per quanto mi produce".
Adesso vale la regola "pago il lavoratore e lo costringo a produrre quanto più riesce".
L'idea è quella di spremerlo fino a quando è possibile, una volta esaurito poi, lo si lascia al proprio destino.
La cosa triste è che tale sistema non è imputabile ai datori di lavoro in quanto anche loro sono vittime dello stesso processo, magari in parte diversa.
Allora a chi o a cosa si deve fare carico e responsabile di tale peso?
A mio avviso la colpa è da sottoscrivere in parte maggiore al sistema economico che crea ricchezza sul nulla. Non mi riferisco alle sole banche, che in alcuni casi si ritrovano ad essere loro stesse clienti e soggette alle stesse regole che hanno creato, ma ad un intero sistema che ha creato la propria condizione su un valore nominale anziché su quello effettivo.
Di fatto oggi il mondo non si divide più in poveri o ricchi, dipendenti o capi, ma si solca una voragine sempre più profonda tra debitori e creditori.
Oggi dunque qual è il ruolo del lavoratore? Come si prospetta il suo futuro?
Di certo non c'è ottimismo nell'aria.
Con maggiore insistenza infatti il lavoratore di dissocia sempre più dall'idea romantica di persona che produce e contribuisce al benessere di una popolazione, ma diventa sempre più un automa.
La stessa scuola che dovrebbe impostare una persona ad essere indipendentemente libera nel pensiero e nella società lo imbottisce di pillole sul suo futuro come semplice ingranaggio che deve essere inserito in un meccanismo più grande di se e che non necessariamente deve capire, anzi più gli è oscuro e meglio è.
Non chiedetemi soluzioni perché non ne ho. Mi limito solo a descrivere quello che vedo.
Vi saluto con il seguente detto che mi ha sempre lasciato con molto amaro in bocca:
"Il lavoro nobilita l'uomo. E quindi perché i nobili non lavorano?"
Buona festa dei lavoratori a tutti
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