A volte accade che i grandi uomini della storia non sono poi così grandi, ma lo sono diventati perché hanno avuto la bravura o la fortuna di sapersi circondare di persone altrettanto grandi, ma che per vari motivi sono rimasti dietro le quinte.
Ad esempio nomi illustri come Alessandro Magno, Ottaviano che poi divenne Augusto l'imperatore.
Ed infatti questi due sono i protagonisti di questa analisi.
Iniziamo per ordine di tempo, ossia con Alessandro Magno, decantato dai posteri come il più grande condottiero di tutti i tempi, ma facciamoci una domanda seppur banale:
Ha fatto tutto da solo?
Ovvio che no, aveva un esercito ben armato e soprattutto ben addestrato. Inoltre aveva dei sottoposti che erano in grado di reggere l'esercito anche senza il suo diretto comando.
L'esercito era formato dalla celebre falange macedone oltre che ad un corpo di cavalleria, che spesso guidava personalmente, che non aveva rivali.
La struttura della falange macedone non è stata un'invenzione di Alessandro, ma un dono lasciatogli in eredità dal padre Filippo II che a sua volta aveva perfezionato traendo ispirazione dal generale Tebano Epaminonda.
Quindi abbiamo già trovato un elemento fondamentale che ha permesso ad Alessandro di divenire Magno e che non è direttamente merito suo
Un altro aspetto interessante è la schiera di generali che possedeva: sa Antico, Efestione, Clearco, Cratero, Perdicca, Seleuco, Tolomeo, Antipatro, giusto per citare i più famosi.
Sembra cosa da poco, ma se Alessandro non fosse stato accompagnato da tutti questi grandi generali la sua storia oggi sarebbe molto meno altisonante. Uomini che erano in grado di prendere in battaglia le decisioni giuste nelle situazioni più disperate. Di fatto dopo la morte di Alessandro di furono le guerre dei Diadochi (che vuol dire Successori in greco) e molti di loro diedero vita a delle vere e proprie dinastie come quella Tolemaica in Egitto o quella Selucida in Siria.
Ovviamente come spesso accade, intorno a figure come quella di Alessandro si creano delle leggende e dei miti. Una di queste riguarda il suo cavallo Bucefalo al quale lui era particolarmente legato.
Si dice che era un cavallo indomabile, ma lui con l'aiuto di Apollo riuscì a sottometterlo al suo volere già da ragazzino. Nell'ultima battaglia di Bucefalo, Alessandro dopo la sua morte fonda una città in suo nome, Bucefalea. In verità fonda molte città in suo nome, la più famosa rimane Alessandria d'Egitto.
Il secondo personaggio è Ottaviano che poi divenne Augusto. Imparentato con Giulio Cesare fin dalla nascita respira aria di guerra, politica e complotti. Morto Cesare che di fatto era un dittatore e sovrano a Roma, Ottaviano e Marco Antonio di contendono il primato per la sua successione. Sappiamo tutti come va a finire la battaglia di Azio nel 31 a.c.
Diciamo che Ottaviano fece ben poco di sua iniziativa in quanto la parte militare fu curata da Marco Agrippa e la parte politica e diplomatica fu regolata da Mecenate, che tutti conosciamo per aver dato nome a quella pratica di ricercare talenti artistici e finanziarli. Grazie a Mecenate ora abbiamo l'Eneide di Virgilio che serviva a divinizzare Ottaviano diventato ormai Augusto.
La fortuna di quest'ultimo fu che nessuno dei due rivendicò i propri meriti durante il suo lungo principato. Tolto Agrippa e tolto Mecenate Augusto sarebbe potuto arrivare al senato o al massimo al consolato, niente di più.
Forse Ottaviano rispecchia maggiormente il significato di sapersi circondare dei giusti collaboratori, soprattutto al giorno d'oggi dove il singolo quando emerge è perché c'è la massa sotto che lo sorregge.
Di fatto sorrido sempre quanto sento dire: "Io mi sono fatto da solo". Frase che non concepisco in quanto nella vita c'è sempre qualcuno che deve darti un'opportunità perché volente o nolente siamo una società e per tale in qualsiasi ambito avrai sempre a che fare con altre persone.
Come sempre
Buon viaggio nella storia
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