venerdì 5 settembre 2014

Storia Greca: i padri dell'occidente 6 Dark Ages

Il Medioevo greco

Per dark ages si intende quel periodo di mezzo tra la civiltà micenea e l'età Arcaica e quindi il periodo di formazione delle Poleis. Dal 1200 a.c. al 700 a.c.
Tale definizione fu introdotta alla fine dell'ottocento come ad indicare un momento buio e di regressione.
Dagli anni 50 del novecento questa credenza mutò. Grazie agli scavi effettuati in vari siti greci iniziò a nascere un quadro ben diverso di questo periodo storico.

  • La rivalutazione della Dark ages la dobbiamo a Moses Finley iniziando a guardarla attraverso l'Iliade e l'Odissea. Ovvero una società fondata sull'individualismo dominante. Ossia il capo eroe. Era capo chi incarnava gli ideali dell'eroe omerico. Questa introspezione fu accolta dalla comunità  accademica e di conseguenza adesso la dark age non è più un'età oscura, ma bensì un'età eroica che ha fatto da tramonto alla civiltà micenea e da alba alla Grecia delle Poleis.
  • L'archeologo Snodgrass teorizzò che l'VIII sec. fu un periodo di esplosione demografica che di conseguenza ha causato la centralizzazione politica fino a dare forma alla Polis o città-stato.

Queste due visioni della dark ages sono un po' in contrasto, oppure si completano.
Sono in contrasto perchè gli archeologi sono propensi per la versione di Finley, cioè una società guidata dal capo-eroe.
Gli storici sono propensi per Sondgrass, dunque la dark ages non è altro che il periodo embrionale della formazione della Polis nell'VIII sec.
A mio modesto parere ritengo che le due versione possano abbracciarsi in una. Dunque la dark ages è inizialmente il periodo dei capi-eroi, ma successivamente quando la popolazione aumento e i bisogni furono diversi, cambiarono le necessità di una comunità più grande che andava a trasformarsi nella Polis.

La migrazione dei Dori?
Secondo Desborough i mutamenti evidenziati nell'XI secolo sono da imputarsi ad una migrazione da nord di un popolo, o meglio una stirpe, i Dori.
Così vuole anche la tradizione letteraria greca, infatti secondo Tucidide ci furono movimenti di popolazioni che interessarono la Grecia negli anni successivi alla guerra di Troia. 1184.

Ricapitolando, prima si credeva che la storia greca avesse inizio con i poemi omerici, poi si è identificato il periodo dell'Iliade con la fine della civiltà micenea. Ora (intendo gli ultimi decenni e studi in merito) si ritiene che la guerra di Troia si possa collocare proprio a cavallo delle due epoche. Infatti dalla guerra di Troia ebbe inizio l'età eroica della dark ages.
Un po' contorto forse, soprattutto se si da credito alla voce che vuole che omero si sia ispirato a un poema già esistente in Mesopotamia. Chiudiamo questa piccola parentesi e riprendiamo i Dori.

Desborough avvallò la sua tesi con delle prove. Secondo lui per forza ci doveva esse un nuovo ceppo etnico per via dei cambiamenti. Esempio la sepoltura individuale, il rito dell'incinerazione e nell'adozione dello spillone come fermo per allacciare  un tipo di vestito femminile, il "peplos".

Nella dark ages non vi è nessun isolamento territoriale come invece si voleva far credere, cioè una Grecia chiusa a riccio. Di fatti anche dopo la caduta della civiltà micenea i rapporti di commercio, in particolare con l'oriente continuarono.
Desborough fu un convito sostenitore che la nascita della Polis nell'VIII sec sia stato un fenomeno improvviso. Ma come chiunque abbia studiato un po' la storia, sa che d'improvviso non vi è nulla, ma tutto è il risultato di un lungo processo di cambiamento.

La dark ages non è una fase unitaria come si vuol far credere. Nel senso che vi erano aree geografiche di differenti forme sociali e comunitarie. A dare più spessore a questa tesi è il fatto che nella nascita della Polis ognuna aveva un proprio tipo di governo a seconda della regione. In Attica prevaleva la Democrazia alternata da momenti di Tirannia oppure oligarchia. A Corinto vi fu stabilmente l'oligarchia, tranne qualche piccola eccezione temporale. A Sparta troveremo la diarchia, governo dei due re. Parliamo di forme diverse, ma derivanti da un unico organismo, ovvero la Grecia.

Dopo questa breve introduzione a quest'epoca risulta chiaro che il termine dark ages non è più adatto, per un periodo dinamico e colmo di cambiamenti.

Transizione tra XII e IX secolo
Dopo il collasso dei Micenei, sopravvivono solo i centri di una certa importanza, come Tirinto, Pilo e Micene. Dove la caccia è una delle attività principali, sopravvive la cultura del sepoltura in fossa e continuano ad esserci navi da guerra e da trasporto. In netta contrapposizione con altre zone territoriali dove le usanze mutano con l'avvento dei Dori.

In questo periodo in Acaia (terra degli Achei) si nota un'esplosione demografica grazie anche all'intenso traffico organizzato nell'Adriatico, con Creta e anche Cipro.
Un movimento degno di interesse nel corso del XII è l'apparizione di santuari regionali che utilizzano le varie comunità sparse nel territorio. Da citare sono Amicle in Laconia e Kalapodi in Focide. Tra l'altro quest'ultimo sarà utilizzato in maniera continua fino all'età Classica.

Se all'inizio del XII secolo in alcuni centri come appunto Tirinto, Pio e Micene si sentiva ancora l'ombra della civiltà micenea, verso la fine del secolo non accadeva più.
Di fatto la sepoltura multipla venne abbandonata definitivamente a vantaggio della sepoltura individuale e della cremazione (con le monete agli occhi per pagare Caronte il traghettatore dello Stige).
Ma la vera differenza che segna la Dark ages è l'abbandono del bronzo a favore del ferro. Metallo nuovo, più efficiente. Viene fuso perchè la lavorazione veniva effettuata allo stato semiliquido.
Quindi termina anche in Grecia l'età del Bronzo alla fine del XII sec ed inizia l'età del Ferro.

In questo periodo non è possibile identificare una crescita unitaria della Grecia. Infatti troviamo zone come Argo e Atene che si avviano ad un processo di unificazione regionale e di miglioramento in generale, poi troviamo difficoltà invece nelle aree dell'Acaia, Etolia e Laconia, Un vero e proprio declino.
Di conseguenza si trovano due modelli di controllo.
1) Esempio di Atene, Argo e Cnosso che sono siti già con na grande tradizione alle spalle che iniziano a mostrare segni di gerarchizzazione al livello sociale e non solo.
2) In altri siti un po' arretrati dove non vi è una tradizioni di insediamento stabile vige un tipo di controllo affidato ad un solo uomo, un solo leader che possiede grande prestigio. Esempio Lefkandì in Eubea.
Atene è uno dei pochi siti che in quest'epoca non mostra segni di distruzione, almeno non così evidenti, ma anzi si notano fattori di espansione. Ad Atene si inizia a vedere la Polis a livello embrionale, con l'area abitata nella collina principale ove situata l'acropoli ed intorno al centro abitato discende il resto dell'abitato. La comunità è formata in base all'età ed al sesso. Atene sviluppa e mantiene una produzione ceramica di ottima fattura fino a creare addirittura uno stile nuovo, il Protogeometrico che impone alle zone sotto la sua influenza. Tale produzione rimarrà costante nel tempo fino ad arrivare al IX sec con la nascita di un'altro nuovo stile ceramico, quello Geometrico, in contemporanea a questo nuovo stile si affermano ad Atene alcune famiglie che giocheranno un ruolo chiave nella gestione e destino della Polis.

esempio di stile Protogeometrico

















esempio di stile Geometrico






















Il periodo di gloria di Lefkandì fu assai effimero. Si pone sulla piana lelantina e nell'XI sec mostra chiari segni di crescita dato anche dall'importazione di ceramiche dall'Attica e prodotti esotici da Cipro, Creta e Levante.
Sulla collina di Toumba è stato ritrovato un complesso cimiteriale che ha dato parecchi grattacapi agli addetti ai lavori. Sono stati trovati due tombe a fossa, una con un uomo ed una donna più il corrispettivo corredo, nell'altra gli scheletri di 4 cavalli.
La tomba ha le proporzioni di 40mt lunghezza e 10mt di larchezza, ma ciò che desta curiosità è se l'edificio è stato costruito prima della morte del leader e usata come residenza oppure apposita per la morte. La seconda sembra aver riscosso più successo.
Lefkandì non seppe tenere la propria posizione e col tempo fu scalzata da Calcide ed Eretria.

Tutti sanno della grande tradizione di colonie che i greci avevano e vantavano.
Secondo la tradizione storiografica greca durante la dark ages ci fu una grande colonizzazione di massa verso le coste dell'Anatolia e alcune isole limitrofe.
Però i dati archeologici non confermano molto tale storiografia antica, ma nemmeno la smentiscono completamente.
Anche se centri come Mileto presentano uno stabile contatto con la Grecia continentale ed in particolare con l'Attica, ma non è sufficiente per avvallare la tesi della colonizzazione.
Forse tale colonizzazione non è avvenuta tra XI e X secolo, bensì durante la civiltà micenea. Molto più verosimile.

Per il resto di quest'epoca non ci sono grandi sviluppi fino ad arrivare all'VIII sec cioè alla formazione della Polis come la tradizione la consegna. Però in quel caso non saremo più nella Dark Ages, ma nell'Età Arcaica.

Buon viaggio nella storia...

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