In realtà nel corso della storia si è cercato di trovare sempre il giusto equilibrio, fino ad arrivare ai giorni nostri. "A quanto pare l'evoluzione di queste forme di governo non hanno dato i frutti sperati viso le condizioni attuali."
Esiste un altro tipo di governo, ovvero l'oligarchia, governo di pochi. In pratica il potere veniva mantenuto da poche famiglie, ed introdurre una nuova famiglia al sistema del potere significava toglierne una già presente, anche con l'eliminazione fisica se necessario. Ad esempio Roma dal 509 a.c. (inizio della repubblica) al 44 a.c. (consolidamento del potere di Cesare) si è vissuto con l'oligarchia.
Ad Atene vi è stato un periodo alternato tra tirannidi, partiti popolari, e oligarchie. Esempio il governo di Pericle che si professava per il popolo, ma a conti fatti era un vero e proprio tiranno.
Democrazia fino ad un certo punto. Visto che per fare parte della vita pubblica dovevi avere determinati requisiti e un determinato censo. Altrimenti, anche se greco, non valevi nulla.
A Sparta vi era la diarchia, governo di due re, che a conti fatti il loro potere si riduceva alla guida militare.
Poi le altre polis della Grecia che si dividevano tra oligarchie e regimi di sottomissione da parte o di Sparta o di Atene.
Poi esisteva il il dominio assoluto del Gran Re di Persia, dove egli era venerato come un dio. Cosa che accadeva il Egitto con il Faraone.
Per molti le guerre persiane sono viste come la lotta tra l'uomo libero e l'uomo sottomesso, del greco che non vuole perdere la propria libertà, non vuole essere schiavo. Quindi i greci portano questo concetto di lotta per la parità e la libertà. Ma solo per i greci, perchè anch'essi possedevano schiavi, l'importane è che fossero barbari. Un po' un controsenso vero?

Esempio di Tirannide: Dionisio I di Siracusa Esempio di democrazia: Assemblea ad Atene
Però bisogna dire che in certi casi il dubbio rimane. Ho letto di recente un libro di Valerio Massimo Manfredi (uno dei miei scrittori preferiti) dal titolo "Il Tiranno". Racconta di Dionisio che divenne tiranno di Siracusa, una tra le più belle e fiorenti polis della Magna Grecia.
All'epoca imperversava l'odio e la guerra tra greci della Sicilia e cartaginesi che nella stessa isola avevano parecchi punti di interesse. Cartagine ancora non era riuscita a dimenticare la bruciante sconfitta subita contro Gheron, tiranno di Siracusa, battaglia avvenuta ad Imera nel 480. "La tradizione fa coincidere tale battaglia nello stesso giorno della battaglia di Salamina."
I Cartaginesi ritornano in asse da guerra capitanati da Annibale di Ghiskon, si vendicarono di Selinunte, posi rasero al suolo Imera per poi prendere anche Agrigento e Gela.
Il protagonista Dionisio era furibondo con la democrazia Siracusana per la scarsa tempestività con cui invio i soccorsi, convinto che se ci fosse stato un solo uomo a governare sarebbe stato diverso. Di fatto poi riusci a diventare tiranno, ma non vendicò mai la distruzione perpetuata dai cartaginesi. Il suo limite era appunto il potere assoluto. Non fidandosi di nessuno, la sua solitudine divenne sempre maggiore. Prendere le scelte da solo non significa che siano giuste.
Questa è una delle limitazioni principali.
Copertina del libro
Esistono tanti esempi di come nel corso della storia vi è stata necessità di una forma di governo anziché un'altra.
Possiamo citare Roma nel periodo della rivoluzione. Ovvero delle guerre civili. Ormai era stura di opulenza, di corruzione l'oligarchia romana senatoriale. Il loro interesse era di mantenere i propri privilegi non curanti e troppo pigri per accorgersi che senza un cambiamento il loro neonato impero non sarebbe durato. Ormai Roma era troppo vasta e il senato impiegava troppo tempo a decidere il da farsi. Serviva un solo uomo a prendere le decisioni, che richiedesse rapida gestione degli affari in un periodo storico dove le vie di comunicazione erano comunque limitate.
Oggi è diverso, una persona può comunicare dall'altra parte del mondo in tempo reale, ma all'epoca si trattava di giorni, che dividevano a volte tra la vita e la morte o addirittura le sorti di un impero.
Ed ecco l'uomo della divina provvidenza, Caio Giulio Cesare che assunse le vesti del Dictator a vita. Grazie a quest'uomo (capostipite della dinastia Giulio-Claudia) roma vivrà per altri V secoli, anno più a anno meno.
Imagines di Caio Giulio Cesare Durante un'assemblea del senato romano
Anche nei tempi più recenti si è visto come ci poteva essere un cambiamento radicale alla guida di un paese. Esempio Mussolini in Italia, Hitler in Germania, Lenin in Russia (oppure Unione Sovietica, come preferite). La lista è lunga.
La cosa che mi incuriosisce è che nei paesi come la Cina o la Russia, o ancora Cuba, ci siano instaurati regimi totalitari comunisti. Qualcuno potrebbe dire, cosa ci trovi di strano? Il comunismo è un movimento democratico, atto al miglioramento della vita di tutti. Essendo il comunismo democratico allora perchè non è il popolo a governare?
Stessa cosa per i regimi di di impronta fascista e nazionalsocialista, che però di sociale non vi è un bel nulla.
Conclusione!
Ma allora, si può sapere?! Esiste o non esiste un buon governo?
Tecnicamente tutti i governi sono buoni. Atti al benessere del cittadino, ma alla pratica è del tutto differente. E' anche vero che durante il primo periodo di governo di Mussolini in Italia abbia abbassato la disoccupazione, introdotto l'assegno famigliare, la maternità. Pressoché fece Hitler in Germania, se non meglio. Ma il potere assoluto fa perdere il controllo, appunto servono dei freni inibitori, che riducano la frenesia del comando. Il problema è che i freni di controllo vanno poi ad inceppare la burocrazia, rendendo il tutto un nulla di fatto.
Molti diranno che il cittadino, o meglio l'uomo, non sa in realtà di cosa abbia bisogno. Gli serve qualcuno o qualcosa decida per lui.
Inconsciamente lo facciamo. Cioè attribuire ad altri il merito di decisione. Come se non ci volessimo assumere la briga di ciò così in caso di fallimento non dobbiamo prendercela con noi stessi. L'importante è trovare sempre un capro espiatorio.
Buon governo a tutti
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